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Ho un'infanzia da proscritto, di un riassunto scivolato
da un container di emigrati, è sempre sveglia la sinistra, con i monitors controlla la destra del cervello, mentre brucia le mie notti e accende i forni per il pane del mattino. Spegni la testa e vai, stacca i pensieri, portati via da lei, spegni la testa stacca i pensieri, vai via, spegni la testa. Ed io con te, mimetizzata tra fotografie, li avevo visti analizzarci, vivisezionarci. Mi hai barattato poi per venderti a un grammo di paura. Spegni la testa e vai, stacca i pensieri, portati via da lei, spegni la testa stacca i pensieri, vai via, spegni la testa. E non basta più la terra nei vivai per coltivare, nuovi eroi e muse e santi, sacri sponsor uso e getta, disponibili per la storia, t-shirts, adesivi, video clips, biografie, icone, premi letterari. Spegni la testa e vai, stacca i pensieri, portati via da lei, spegni la testa stacca i pensieri, vai via, spegni la testa. Parlano di WWF, nucleare, DDT, look e prostata, equo canone, popoli sfrattati, sindacati, amnistie, aids, indice di gradimento e intanto il rogo della notte è già pronto, per coniare nuovi incubi e monete nelle fonderie di stato. Spegni la testa e vai, stacca i pensieri, portati via da lei, spegni la testa stacca i pensieri, vai via, spegni la testa...... |
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